The beast in me

House of Guiness

Black rabbit


Lei è stata la protagonista di “Homeland”, lui di “Americans”, due fra le migliori serie in assoluto, che hanno mantenuto qualità nelle almeno sei stagioni ciascuna.
In questa miniserie di otto puntate formano una coppia artistica più che all’altezza.
Lui, sopratutto, rende straordinariamente bene la duplicità del narcisista.
Anche la sceneggiatura è ben costruita e, anche se senza grandi innovazioni, si fa seguire e appassiona.
Il finale: i finali potrebbero sempre essere diversi e qui ci sarebbe stata la possibilità di spingere ancora sul tasto “nessuno è innocente”, ma alla fine non si può rimproverare a un prodotto di genere di seguire le strade classiche, compreso uno dei trucchi più abusati per dimostrare la colpevolezza di qualcuno.
In genere guardo un paio di puntate alla volta, raramente mi capita, come in questo caso, di insistere di seguito.
Da vedere.

Una buona serie, un po’ Succession e un pò Peaky blinders, con tre fratelli e una sorella che, alla morte del padre, si trovano a doversi occupare del birrificio e delle relazioni impossibili che ognuno dei quattro si trova a vivere dentro alla rigidità di quella società.
Il tutto intrecciato, fra Dublino e New York, con la resistenza irlandese contro gli odiati inglesi. Attori tutti bravi, buona regia, impegno produttivo importante con le ricostruzioni d’epoca e le scene di massa. Otto puntate godibili.

Black rabbit con Jude Law e Jason Bateman (protagonista di Ozarc, qui anche regista) che interpretano due fratelli, uno (Jude Law) che ha retto il ristorante fino a farlo diventare importante, l’altro invece sciamannato pieno di debiti che incasina continuamente il fratello.
Comincia dalla fine e cioè da una rapina nel ristorante intorno alla quale gli sceneggiatori ci fanno scoprire a mano a mano i risvoltii, alcuni inaspettati e questa forse è la parte migliore che ti tiene per le otto puntate.
Ben girate, ben recitste – Jude Low è sempre una garanzia e il comprimario non sfigura, anche se quell’aria eternamente dimessa che gli hanno cucito addosso non sempre arriva credibile.
Verso la fine veniamo introdotti in un flashback più lontano, con il padre violento dei due fratelli e l’amante della madre che fino a quel momento abbiamo conosciuto in un altro ruolo e che ci lascia con qualche ambiguità relazionale. Ha un senso, sì, ma a me è sembrato, questo flashback, un po’ inzeppato, più per allungare di un paio di puntate che per effettive esigenze narrative.
Qualche forzatura, qui e là, ma in questo genere di prodotti ci può stare.
Insomma, si fa guardare, può piacere anche molto a chi ama le situazioni perennemente ansiogene.

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Counselor Formatore e Supervisore
Counselor dal 1994.
Co-fondatore di Reico (2002)
Co-fondatore e co-direttore della sede AspicUmbria (2007-2020)
Da diversi anni conduco, in presenza e on-line, supervisione individuale e di gruppo.

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Consulente di Coppia.
Specializzata in Cibo e Salute.
Formatrice Intelligenza Emotiva e Soft Skills.
Esperta in conduzione di gruppi di counseling.
Madre di adolescenti.

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Dal 2015 aiuto le persone a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e a raggiungere il proprio benessere attraverso la mindfulness e la meditazione artistica.

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Perfezionata in mediazione artistica ed esperta in età evolutiva.
Dal 2018 agevolo percorsi individuali e di gruppo in presenza e online.
Erogo formazione scolastica e aziendale.
Ho intrapreso un percorso di affiancamento per la qualifica di Supervisore.
Referente Reico area Centro.

Counselor professionista
Life coach e counselor a indirizzo gestaltico, diplomata ASPIC.
Esperta nella conduzione di gruppi a mediazione artistica aiuto le persone, anche mediante utilizzo della mindfulness, a navigare la complessità della vita, migliorare le proprie relazioni e vivere in modo più soddisfacente e significativo.

Counselor professionista
Counselor relazionale
Esperta in percorsi di crescita individuali e di gruppo sulla comunicazione, sull’affettività e sul potenziamento personale con integrazione di tecniche motivazionali.
Socio Reico n. 980