Isola di ricconi, matrimonio del secondo di tre fratelli.
In primo piano i padroni di casa, Nicole Kidman e Liev Shreiber, e poi i tre fratelli, le rispettive mogli e compagne, amici e amiche, i suoceri e insomma un sacco di gente.
Alla fine della prima puntata una persona fra gli ospiti viene trovata annegata.
Perciò, situazione tipica per far emergere, durante le indagini, tresche attuali e passate, interessi, contrasti familiari, rivelazioni.
E, naturalmente, la ricerca dell’assassino/a che, come in ogni rispettabile prodotto di questo genere, ci porta a dubitare a mano a mano più o meno di tutti fino alla rivelazione finale, sorprendente per il movente, peraltro congegnato in modo da essere abbastanza sorprendente e tuttavia credibile, e che ci si può aspettare di più da un giallo?
Perciò: buon prodotto ottimamente confezionato.
Nicole Kidman brava come sempre, che riesce ad essere espressiva anche nei primi piani, ma il protagonista assoluto è Liev Shreiber, per me un gigante della recitazione misurata che dona verità ai personaggi. Lo ricordo nelle lunghe stagioni di Ray Donovan e regista di quel gioiello di “Ogni cosa è illuminata”.









