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Meno di duecento piccole pagine dense di contenuto come poche.
Mi limito ad alcune definizioni che mi pare di aver capito meglio: intuito, chè alcuni concetti non li padroneggio.

“Intelligenza”, per Damasio, è quella competenza non esplicita, della quale sono dotati anche gli organismi unicellulari, che punta a mantenere la vita al meglio (omeostasi).
“Sensibilità” è la capacità (non ancora cosciente) di rilevare stimoli.

La “Mente” implica l’esistenza di un sistema nervoso capace di formare rappresentazioni e immagini dell’esterno e anche di costruire un mondo interno.

Le “Emozioni” sono quindi azioni interne prodotte da eventi percettivi.

I “Sentimenti” sono la condizione per creare il Sè:
sono la reazione ai contenuti mentali, sono il risultato del dialogo fra i processi chimici del corpo e l’attività bioelettrica dei neuroni. I sentimenti offrono alla mente gli incentivi ad agire secondo i segnali positivi o negativi (in termini di omeostasi) provenienti dalla mente.

La “Coscienza”, infine, arricchisce i processi mentali, identifica la stretta relazione mente / corpo e permette la conoscenza. Come si produce la coscienza resta un – parziale – punto interrogativo, esposto in uno degli ultimi capitoli dal titolo “La corteccia cerebrale e il tronco encefalitico nella costruzione della coscienza”.

Molto stimolante.