Serie spagnola, molto ben diretta e recitata, e ce ne vuole di bravura per reggere lui e lei che, un capodanno dopo l’altro, ci fanno vedere, senza che succeda granchè, a che punto stanno della relazione, che evolve anno dopo anno.
E scopano. Scopano tanto. In scene molto realistiche, fra le migliori che io ricordi sullo schermo.
Nel primo episodio l’ho molto apprezzata (la scena d’amore), nel terzo pure, nel quarto non ricordo.
Nel quinto sono appena arrivati a Berlino per una vacanzina (siamo sempre a capodanno), arrivano in albergo, posano le valige, stanno per uscire per un primo assaggio della città, hanno ancora i cappotti addosso e i primi dieci minuti sono di masturbazione (masturbazione triste) di lei a lui.
Mi sono fermato qui, non ce l’ho fatta a proseguire, nonostante la bravura del regista e degli attori.
Poi, un paio di mesi dopo, devo ringraziare una mia buona amica che mi ha convinto a riprendere.
Perciò, ho visto le ultime cinque puntate e sono contento di averlo finito.
Un pezzo di bravura per la naturalezza di ogni singolo particolare del racconto, la capacità di mantenere la continuità pur con tutti i balzi che la vita, nel tempo, propone all’uno e all’altra.
L’ultimo episodio ha dialoghi che suonano particolarmente veri, nella difficoltà estrema di districarsi fra sentimenti inconciliabili e il dubbio che e se poi tutto fosse come prima?
I bilanci, le recriminazioni, le miserie, la passione: tutto si mischia a cercare una via d’uscita che appare impossibile.
Quella scelta dal regista forse ci fa contenti ma è davvero troppo facile: bastava farlo finire due minuti prima a “ne riparliamo?”.









