Non mi è stato facile scegliere l’immagine per “Come eravamo”.
A più di cinquant’anni di distanza mantiene tutta la freschezza della difficoltà, nonostante un sentimento profondo, di far convivere la passione inesauribile per le sorti del mondo, che fa mettere in secondo piano anche le relazioni personali, con la semplice voglia di “anche” godersi la vita.
Sono sempre toccato in profondità dallo “spreco relazionale potenziale”, anche quando sembra inevitabile, quali che siano le circostanze che lo rendono tale.
Nell’incontro finale, dopo una dolorosa separazione, sono tutti e due soddisfatti delle vite che si sono costruite, eppure quel gesto che sistema sulla fronte il capello fuori posto dice dello spreco irrecuperabile.
Un plauso anche al grande Sidney Pollack, che ha diretto R. Redford anche ne Il cavaliere elettrico, I tre giorni del condor, La mia Africa. Lo ricordo anche come attore credibile in Eyes whide shut.









